Mente e corpo: una connessione che cura

Blurs
Arianna Mammano Dott.ssa magistrale in Psicologia (Applied Experimental Psychological Sciences)

luglio 23, 2025

Quando lo stress diventa una condizione costante, il nostro sistema mente-corpo fatica a mantenere l’armonia. In questi stati di stress cronico, il corpo entra in una condizione di allerta continua, come se fosse sempre pronto a reagire a un pericolo imminente. Il rilascio del cortisolo – l’ormone dello stress – si altera, lasciando l’organismo in uno stato di vigilanza perenne. È come se il corpo non riuscisse più a “staccare la spina”: consuma risorse e perde la capacità di percepire, integrare e rispondere in modo equilibrato alle proprie sensazioni fisiche ed emotive (Heim, Ehlert, & Hellhammer, 2000; Van der Kolk, 2014). E a lungo andare, questo ha un costo. Uno stato di stress prolungato può favorire l’insorgenza di varie problematiche: insonnia, affaticamento, dolori e tensioni muscolari. In alcuni casi più persistenti, può rappresentare un fattore di rischio per condizioni più complesse, come malattie cardiovascolari, infiammazioni croniche, fibromialgia, sindrome da fatica cronica e alcune malattie autoimmuni (Heim et al., 2000; Sapolsky, 2004; Van der Kolk, 2014).

Anche il funzionamento cerebrale cambia: la corteccia prefrontale mediale – quella parte del cervello che sostiene la nostra capacità di riflettere, regolare le emozioni, inibire gli impulsi e prendere delle decisioni coerenti – tende a ridurre la propria attività. Mentre l’amigdala, la nostra “sentinella del pericolo”, si iperattiva, segnalando continuamente allarme anche in assenza di reali minacce (Koenigs & Grafman, 2009; Van der Kolk, 2014).

Questa profonda connessione tra mente e corpo non è solo un legame da osservare o comprendere: è anche una risorsa preziosa, uno strumento concreto di cui possiamo avvalerci per ritrovare equilibrio, integrazione e benessere. Le evidenze scientifiche ci mostrano che è possibile favorire un ritorno alla calma e alla connessione con noi stessi, partendo proprio dal corpo.

Quando portiamo attenzione consapevole alle diverse parti del nostro corpo, accogliendo senza giudizio le sensazioni ed emozioni che sopraggiungono – come accade nella mindfulness – il ritmo mentale rallenta e il corpo diventa un punto d’ancoraggio per ritrovare chiarezza, calma e centratura. Col tempo, questa pratica aiuta a ridurre la reattività allo stress, sostenendo risposte più consapevoli, meno automatiche, più equilibrate. Non si tratta di una semplice tecnica di rilassamento, ma di un percorso che, se coltivato con costanza, può trasformare profondamente il modo in cui ci relazioniamo al corpo, alle emozioni e agli eventi della vita – anche quelli più difficili (Kabat-Zinn, 1990).

Anche il respiro è una via potente e diretta per regolare il nostro stato interno. Tecniche come il pranayama – sviluppate nella tradizione yogica – mostrano che, modulando il ritmo del respiro, possiamo influenzare il sistema nervoso, stimolando stati di maggiore equilibrio psicofisico e benessere (Mondal, 2024). Praticando queste tecniche, influenziamo anche la nostra attività cerebrale, favorendo l’attivazione proprio di quelle aree del cervello che regolano le emozioni e il nostro stato mentale. Ciò non solo aiuta a ridurre l’ansia, ma promuove anche uno stato d’animo più calmo e sereno (Castellanos, 2022).

Non servono tecniche complesse. A volte, anche piccole azioni quotidiane – come percepire il cambiamento di temperatura sulla pelle durante una doccia, o sentire la pressione del pavimento sotto i piedi – possono diventare strumenti di autoregolazione e facilitare una riconnessione piena con noi stessi, aiutandoci anche a ridurre lo stress e ristabilire un senso di maggiore calma (Levine, 1997; Punkanen & Buckley, 2021).

Al Centro di Psicologia e Benessere di Zurigo crediamo profondamente che il corpo non sia solo un contenitore delle emozioni, ma un ponte vivo e potente per ritrovare equilibrio e presenza. Per questo, proponiamo percorsi che integrano esercizi corporei e tecniche somatiche come strumenti concreti ed efficaci per affrontare lo stress, il sovraccarico emotivo e la disconnessione da sé. Offriamo uno spazio in cui sperimentare in prima persona queste pratiche: un invito a rallentare, ad ascoltarsi, a tornare in contatto con ciò che accade nel corpo — per trasformare lo stress in consapevolezza e costruire nuove risposte, più sane e integrate.

Il corpo è un messaggero, ma anche un alleato. Può condurci verso ciò che magari abbiamo perso di vista nel rumore quotidiano: presenza, centratura, benessere. Basta ricordarci di ascoltarlo con gentilezza.

 

Bibliografia

Castellanos, N. (2022). Neurociencia del cuerpo. Cómo el organismo esculpe el cerebro. Barcelona: Editorial Kairós (tr. it. Neuroscienza del corpo. Come il corpo scolpisce il cervello. Milano: Ponte alle Grazie, 2023).

Heim, C., Ehlert, U., & Hellhammer, D. H. (2000). The potential role of hypocortisolism in the pathophysiology of stress-related bodily disorders. Psychoneuroendocrinology, 25(1), 1–35.

Kabat-Zinn, J. (1990). Full Catastrophe Living: Using the Wisdom of Your Body and Mind to Face Stress, Pain, and Illness. New York: Delacorte (tr. it. Vivere momento per momento: Come usare la saggezza del corpo e della mente per sconfiggere lo stress, il dolore, l’ansia e la malattia. Milano: Corbaccio, 2021)

Koenigs, M., & Grafman, J. (2009). Posttraumatic stress disorder: the role of medial prefrontal cortex and amygdala. The Neuroscientist, 15(5), 540-548.

Levine, P. A. (1997). Waking the tiger: Healing trauma. The innate capacity to transform overwhelming experiences. Berkeley, CA: North Atlantic Books (tr. it. Traumi e shock emotivi. Come uscire dall’incubo di violenze, incidenti e esperienze angosciose. Milano: Macro, 2023)

Mondal, S. (2024). Proposed physiological mechanisms of pranayama: A discussion. Journal of Ayurveda and integrative medicine, 15(1), 100877.

Punkanen, M., & Buckley, T. (2021). Embodied safety and bodily stabilization in the treatment of complex trauma. European Journal of Trauma & Dissociation, 5(3).

Sapolsky, R. M. (2004). Why zebras don’t get ulcers: The acclaimed guide to stress, stress-related diseases, and coping (3ª ed.). New York, NY: Holt Paperbacks (tr. it. Perché alle zebre non viene l’ulcera?: La più istruttiva e divertente guida allo stress e alle malattie che produce. Con tutte le soluzioni per vincerlo. Milano: Orme Editori, 2006)

Van der Kolk, B. A. (2014). The body keeps the score: Brain, mind, and body in the healing of trauma. New York, NY: Viking (tr. it. Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche. Milano: Raffaello Cortina Editore, 2015)

 

Foto di Susanne Schwarz su Unsplash

 

© 2025 Centro Psicologia e Benessere GmbH – Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione, anche parziale.